Omelia del parroco in occasione della visita dell’Arcivescovo Corrado Lorefice

vescovo

 

Carissimo Don Corrado,

                            con gli Arcivescovi che l’hanno preceduto (i Cardd. Ernesto Ruffini, Francesco Carpino, Salvatore Pappalardo, Salvatore De Giorgi e Paolo Romeo) e con i quali, nei miei 50 anni di Sacerdozio, mi sono trovato sempre e piacevolmente a stretto e diretto contatto offrendo loro una pronta, vivace ed affettuosa collaborazione ero sempre io il più piccolo rispetto a loro per età. Ora invece con Lei, mi trovo ad essere più grande di ben 20 anni ; ma lasciando da parte l’età anagrafica perché quando si vive bene ed intensamente l’età è solo un numero, la debbo sinceramente ringraziare per l’entusiasmo, la simpatia e l’empatia che trasmette,  per la ventata di energia e di novità portata nelle relazioni umane, per l’esuberanza giovanile e la vivacità spirituale con le quali  coinvolge e galvanizza tutti, spronandoci ad essere svegli, affettuosi ed operativi. Viva la gioventù. Evviva il nostro Arcivescovo per questa rinnovata Pentecoste palermitana.

Siamo stasera al nostro secondo incontro con Lei. A nome mio personale ed a nome di questa comunità Parrocchiale che ho la gioia, l’onore ed il piacere di servire per amore le porgo il più cordiale e sincero bentornato tra noi.

Mi permetta di farle conoscere – anche se in brevi cenni – la lunga storia di questa nostra comunità  cristiana e le radici sante che l’hanno generata. Ricordiamo innanzitutto il nostro Santo concittadino e Patrono San Vitale Abate vissuto nel 900 ; il servo di Dio Pietro Di Vitale, alunno del nostro Seminario Arcivescovile di Palermo, del quale è in corso il processo di Beatificazione ed il servo di Dio Fra Vitale Lino dei Frati Minori Cappuccini: essi sono in continuità con tutti i generosi credenti del recente passato, di ieri e di oggi.

Mi piace ricordare i tre Vescovi originari della nostra Parrocchia: Mons.Andrea Lucchese vescovo di Agrigento nel 1755, Mons.Francesco Traina vescovo di Patti nel 1903 e Mons.Salvatore Celauro vescovo ausiliare di Newhark (USA) nel 1960: i tanti Sacerdoti, i Religiosi e le Religiose ; le associazioni ed i gruppi parrocchiali che sono il polmone della Parrocchia ; grande collaborazione offrono un accolito istituito ed un lettore istituito ; abbiamo due giovani che si preparano al Sacerdozio (la loro vocazione è nata in questa Chiesa parrocchiale): uno è attualmente alunno del nostro seminario diocesano e l’altro dai Padri Cappuccini di Palermo e poi i numerosi iscritti e frequentanti i tre anni della scuola  teologica di base con i relativi corsi di approfondimento ; la folta, vivace e preparata squadra dei catechisti ;  i quindici ministri straordinari della Comunione ; il collaudato e brillante coro parrocchiale e non ultimo il sito web della Parrocchia molto visitato ed apprezzato sopratutto dai tanti nostri emigrati in ogni parte di  Italia ed all’estero.

Arricchiti da questo vissuto di cui desideriamo essere responsabili continuatori, ci sforziamo di realizzare una comunità ricca di vivacità spirituale superando le immancabili ed esistenti ombre, divisioni, deficienze, contrapposizioni e conflitti che certamente rallentano o disturbano il comune cammino (“In amaritudine salus”) ; una comunità attenta ai poveri ed ai sofferenti, ai piccoli ed ai soli ; una comunità capace di annunciare a tutti la fede, la speranza, la gioia cristiana, l’amore ed il timore del Signore.

Ed ora le presento i ventotto giovani (tutti alunni di terza media) per i quali, insieme ai catechisti Barbarino Pina, Riggio Michele, Mulè Cinzia e Lo Dolce Francesca, Le chiediamo di conferire il Sacramento della Confermazione che attraverso il sigillo dello Spirito, li abiliterà ad essere definitivamente, nella Chiesa e nel mondo, testimoni della Resurrezione. Personalmente mi auguro che il sacramento che oggi ricevono non diventi per nessuno di loro, come anche da noi purtroppo accade, il sacramento dell’addio alla pratica religiosa, ma il sacramento che nella Chiesa li veda veri testimoni, bravi soldati e mai poveri ed anonimi disertori.

Carissimo Don Corrado: per Lei il nostro grazie più sincero ed un forte abbraccio da tutti i Castronovesi.